Ricasoli: un cognome, una famiglia che è stata ed è legata indissolubilmente alla Toscana e, precisamente, al territorio del Chianti Classico.
Il Barone Bettino Ricasoli, il “Barone di Ferro”, fu un importante uomo politico della storia d’Italia e fu colui che dettò le prime regole per la produzione del vino Chianti Classico, creò quello che possiamo definire un modello di un attuale disciplinare di produzione. Attualmente l’azienda è guidata dal Barone Francesco Ricasoli che, personalmente, ritengo sia un degno discendente proprio del Barone di Ferro. L’ho conosciuto e incontrato molte volte di persona e devo dire che è un personaggio: grande passione e impegno costante sia in azienda sia in giro per il mondo a raccontare il suo territorio e i suoi vini, in una parola: Brolio.
L’ultima impresa compiuta è stato un interessantissimo progetto di zonazione, che è durato tre anni coinvolgendo università e centri ricerche di varie province, mirato alla ricerca di differenti tipi di suoli all’interno della vastissima proprietà di Brolio ( considerate che l’azienda copre una superficie totale di oltre 1200 ettari dei quali 230 sono a vigneto ). Al termine di questo meticoloso lavoro di ricerca e analisi sono stati identificati 19 tipi diversi di suoli, dei quali 4, hanno dimostrato avere delle caratteristiche molto interessanti per la coltivazione del vitigno fondamentale di quest’area: il Sangiovese. Si tratta di arenarie del Macigno del Chianti, il calcare dovuto alla formazione del monte Morello, depositi marini individuati nella zona più pianeggiante dell’azienda e, infine, gli antichi depositi fluviali ritrovati nella vallata del fiume Arbia. Le diverse composizioni chimiche di questi terreni influenzano marcatamente il vitigno e, ovviamente di conseguenza, il vino. E a questo punto, ecco il frutto di tanto lavoro: 3 vini, 3 Chianti Classico Gran Selezione: Il “Colledilà”, il “Roncicone” e il “Ceni Primo” prodotti con 100% Sangiovese proveniente da questi “crù”, ognuno dei quali esprime fortemente il carattere e la divesità di questi suoli. Le bottiglie sono racchiuse in una elegante cassetta da 3 bottiglie ( 1 per tipo ).
Un’autentica chicca per gli appassionati e collezionisti di bottiglie speciali, un’occasione per i cultori del Sangiovese Chiantigiano. Sono state prodotte e messe in vendita solo 1141 cassette numerate da 3 bottiglie per tutto il mondo, un numero che sembra strano, curioso, ma che non è assolutamente casuale: infatti è dall’anno 1141 che la Famiglia Ricasoli è presente a Brolio nel castello omonimo. Io ho avuto modo di poterne acquistare 2 cassette che, proprio in questi giorni, mi sono arrivate in negozio.